LA CASA DELLA GIOIA (THE HOUSE OF MYRTH) |
|
|
|
|
|
|
|
di Terence Davies, con Gillian Anderson, Dan Aykroyd
(Gran Bretagna, 2000)
|
|
|
|
|
|
|
|
Tratto, come il capolavoro di Scorsese L'ETA DELL'INNOCENZA da Edith Warthon, quest'altro melodramma su un'altra vittima esemplare dell'ipocrisia borghese nella New York d'inizio Novecento, nasce subito nel segno della raffinatezza. Silenzi sparsi, come sospesi fra frase e frase, sentimento, soprassalto o reticenza, Dietro le spoglie sontuose di ciò che potrebbe sembrare accademismo il fremito della passione. I tempi deliziosamente protesi di un bacio contrastano con la crudeltà delle condizione femminile, La raffinatezza orientale delle sete e degli ori che svilisce la scorza ruvida del calcolo, economico, sociale, sessuale. L'estrema, quasi dolorosa esigenza delle inquadrature, la tensione profonda di una lunghissima, intensa panoramica ai piedi dell'azzurro del Mediterraneo di Montecarlo basterebbero a significare una riuscita straordinaria nella rappresentazione del contrasto fra misura e passione, pudore e sensualità. Nella seconda parte, quella della sconfitta umana e sociale della protagonista, sono le regole del genere ad avere in parte il sopravvento.Ma la delicatezza, il rigore, la tenerezza della direzione degli attori concorre a mantenere il film su un livello di squisita sensibilità e di superiore maestria espressiva.
|
|
Il film in Internet (Google)
|
Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
|
|
|